Le ostriche, con la loro carne morbida e il sapore iodato, sono un vero e proprio afrodisiaco per il palato. Ma sapevi che esistono numerose varietà di ostriche, ognuna con caratteristiche uniche che ne definiscono il gusto e la consistenza? Scopriamo insieme le principali differenze tra le diverse tipologie.
La Classificazione di Base
La prima distinzione da fare è quella tra:
Ostriche concave: Sono le più comuni e hanno una forma allungata e concava. La loro crescita è più facile e rapida rispetto alle piatte.
Ostriche piatte: Più pregiate, hanno una forma più rotonda e piatta. La carne è più soda e il sapore più intenso.
Le Varietà più Comuni
Entrando nel dettaglio, alcune delle varietà di ostriche più conosciute e apprezzate sono:
Gillardeau: Provenienti dalla Francia, sono tra le più pregiate. Hanno una carne soda e un sapore intenso e persistente.
Belon: Originarie della Bretagna, sono ostriche piatte con un gusto molto pronunciato, spesso con note di nocciola.
Fine de Claire: Allevata in Francia, ha una carne delicata e un sapore leggermente iodato.
Speciale de Claire: Più affinata rispetto alla Fine de Claire, ha un sapore più intenso e una consistenza più cremosa.
Crassostrea gigas: Originaria del Pacifico, è l’ostrica più coltivata al mondo. Ha un sapore dolce e delicato.
Cosa Influisce sul Gusto dell’Ostrica?
Il gusto di un’ostrica è influenzato da numerosi fattori:
Specie: Ogni specie ha caratteristiche genetiche che ne definiscono il sapore.
Zona di allevamento: Il mare in cui viene allevata l’ostrica influisce sul suo gusto, grazie alla presenza di diversi tipi di plancton.
Stagione: Il periodo dell’anno in cui viene raccolta l’ostrica incide sulla sua grassezza e sul suo sapore.
Affinamento: Il tempo di affinamento in mare aperto influenza la maturazione dell’ostrica e ne esalta le caratteristiche organolettiche.
Le Ostriche da Sottobanco
Potete apprezzare diverse tipologie di Ostriche per un delizioso aperitivo da Sottobanco, accompagnandole con un ottimo vino bianco o una bollicine.